Fiume sacro all'Arte e alla Vita


La scultrice e designer tedesca Dagmar Trinks ha regalato ad ArtePiave momenti di grande intensità. Il suo stile richiama antiche ritualità, fatte di semplici gesti e materiali naturali, accurata preparazione del setting e armonizzazione con paesaggio. Il tutto inserito in un'ampia interpretazione simbolica che posso definire senza esitazione “cosmica”. L'autrice stessa spiega come “ho avuto l'ispirazione di creare un rituale, una cerimonia che coinvolgesse il Sole e la Luna, per comunicare al fiume che lo stiamo sostenendo con amore e forza vitale. Il Sole e la Luna insieme alla Terra creano un ritmo di luce e di calore, di puro amore, che è così miracolosamente equilibrato e armonioso che fa del nostro pianeta un vero paradiso per gli esseri che ci vivono.”


E così ha raccolto dei sassi dal suo Ticino (vive da anni in provincia di Novara) e ha immaginato di portare un messaggio alle acque della Piave, congiungendo i due fiumi (come le due polarità maschile e femminile). Su questi elementi naturali, ma scelti con cura, ha poi applicato una sfoglia metallica come a segnalare un “alto”: tredici sassi argentati per costruire un cerchio dedicato alla Luna e dodici sassi dorati per il Sole. I cerchi di pietra sono stati poi realizzati uno di fronte all'altro a unire in perpetuo e armonioso dialogo la Sinistra (cerchio del Sole) e la Destra Piave (cerchio della Luna).


Ma le installazioni erano solo una parte, necessaria e bellissima, di un progetto più ampio di coinvolgimento in un condivisione che ha fatto di questa esperienza un esempio caloroso di arte sociale. A tutti i partecipanti all'inaugurazione delle opere la Trinks ha proposto di meditare su come esprimere perdono e armonia a riguardo di una situazione che gli pareva importante. Per riportare armonia e bilanciamento fra i propri sentimenti. Lascio la parola all'autrice “In seguito a questo messaggio silenzioso ho proposto un gesto con le braccia che simboleggia l'eterna ciclicità della vita e l'equilibrio che c'è fra tutti gli opposti: giorno e notte, maschile e femminile, vita e morte.”


Ogni partecipante poi è stato invitato a prendere i sassi e di offrirli al fiume. “C'è un luogo sacro in Ecuador - spiega sempre Dagmar - dove sorge un acqua molto particolare, estremamente leggera per via di nanoparticelle d'oro e d'argento che si trovano in sospensione nel acqua. Quest'acqua acquisisce così delle proprietà molto benefiche e salutari, quasi un elisir di lunga vita. L'oro e l'argento che si libereranno col tempo dai sassi dei templi della Luna e del Sole, informerà l'acqua della Piave di questa forza vitale, come un rimedio omeopatico”.


E' stata un'esperienza toccante che ha lasciato anche i semi per lo stupore e la meraviglia delle persone che, passando là dove abbiamo lasciato le pietre, scoprano scintillanti ciottoli misteriosi e preziosi, per la sfoglia di metallo pregiato e per l'amore che hanno ricevuto da tutti i partecipanti. Finalmente non solo immondizia e avanzi di guerra nel nostro fiume sacro. Sacro alla memoria, ma soprattutto alla Vita di questo angolo di Veneto e ora anche all'Arte.

FMP

- foto di Andrea Berto e Salvatore Calì -

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