La saggezza del ragno


Roberto Kusterle ha accettato di partecipare ad Artepiave per amicizia e curiosità. E' stato un soggiorno intenso, di due giornate di lavoro, scambi e lamentele. A una certa età adattarsi a stare in una “casa dei nonni” con un solo bagno in 7 non fa per lui. E Roberto non ama le mezze misure, dice diretto le cose che pensa, in un florilegio di invocazioni alla divinità con la sua forte inflessione giuliana. Aveva in mente un progetto preciso per Artepiave, dopo il primo sopralluogo abbiamo individuato il posto adatto, tra un pioppo e un salice in vista della spiaggetta ghiaiosa che ha costituito il fulcro del nostro laboratorio creativo.

Una ragnatela di spago, alta 4 metri e larga poco meno, sapientemente intessuta a mano in una mezza giornata di intenso lavoro, dalle sette di mattina. Si scopre all'improvviso, accanto al sentiero. Dopo una settimana i ragni veri la stanno colonizzando, facendone un'opera perennemente in progress. Gli ultimi fiocchi dei semi del pioppo si dondolano dolcemente. Al centro un pizzo, un centrino da tavola di quelli di una volta, ben inamidato. L'accostamento è denso di suggestioni: sarà il ragno ad aver suggerito l'arte della tessitura?


Ho definito Roberto Kusterle altre volte un artista di confine, lui che è goriziano. Ma su ben altri confini intesse la sua arte: è una maestro del fantastico, riesce a creare situazioni e installazioni che affascinano e inquietano, pregni di quel mondo di sogno dove l'anima naviga nelle notti inquiete. Anche questa volta ci ha sorpreso. La ragnatela è anche una bella immagine della complessa ramificazione delle acque di cui la Piave costituisce l'arteria visibile più grande. Una relazione stretta unisce il fiume ad altri corsi d'acqua affluenti e emissari, attraverso le risorgive che alimenta lungo il suo corso. E canali di irrigazione e altre ragnatele, di cemento armato, dove altri ragni astuti sfruttano la sua forza.

L'apporto di Roberto Kusterle ha ben superato la sua opera, ci ha onorato ospitare un artista del suo calibro, ormai maturo ma ancora non sazio e sempre in ricerca. Ho assistito a intensi e piacevoli momenti di scambio con tutti gli altri partecipanti, tra una battuta e un bicchiere di buon vino (almeno su quello non abbiamo ricevuto le sue sarcastiche frecciate). Vorrei assistere più spesso ad uno scambio così intenso e reciproco tra generazioni e esperienze così diverse e rinnovo i miei più calorosi ringraziamenti.

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